Flusso luminoso apparecchio
Il flusso luminoso in uscita all’apparecchio rappresenta la quantità di luce effettiva che esce dall’apparecchio, essendo già considerato il rendimento luminoso dello stesso.
Efficienza luminosa dell’apparecchio
L’efficienza luminosa dell’apparecchio è il parametro più utile al progettista per determinare il giusto apparecchio illuminante poiché fornisce il dato pratico tra l’emissione luminosa e l’assorbimento complessivo dell’apparecchio illuminante. Prestate molta attenzione alle pubblicazioni in cui sono riportate efficienze luminose superiori legate solo all’efficienza teorica del puro componente LED (temperatura di riferimento a 25°C) e non alla prestazione dello stesso all’interno del corpo illuminante.
Umidità relativa
Per il buon mantenimento e funzionamento nel tempo del modulo LED tradizionale, l’umidità massima ammessa sul componente è dell’85%. Per applicazioni specifiche sono necessari moduli LED UR95 che garantiscono il buon funzionamento per umidità massima al 95%.
Durata utile (valore L)
Come premessa si segnala che le sorgenti luminose a LED, al contrario delle sorgenti luminose tradizionali, non tendono a spegnersi improvvisamente esaurita la loro vita utile: nel tempo, infatti, i LED diminuiscono gradualmente il loro flusso luminoso iniziale fino a esaurirsi completamente in un periodo molto lungo. Con il parametro “L”, si determina quindi la percentuale di decadimento del flusso luminoso riferito alle ore di funzionamento utili (normalmente 50.000 ore). Con L80:50000h viene stabilito che, raggiunto 50.000 h di funzionamento, il modulo LED fornisce ancora l’80% del flusso luminoso iniziale. Da precisare che questo parametro è fortemente influenzato dalle condizioni di lavoro del LED all’interno dell’apparecchio e quindi il risultato ottenuto è il binomio tra qualità del componente e buona ricerca.
Aspettativa di vita del LED (valore B)
Nei dati caratteristici del LED, il valore B seguito da un valore normalmente compreso tra 10 e 50 indica la qualità del componente utilizzato in quanto definisce la percentuale di componenti che, allo scadere delle normali 50.000 ore, non mantengono le caratteristiche di flusso luminoso dichiarate. Un LED dichiarato L80/B10=50.000 ore indica che al raggiungimento delle 50.000 ore il 90% (B10) dei componenti presenta un flusso luminoso residuo pari o superiore all’80% del flusso iniziale (L80). Se nelle caratteristiche dell’apparecchio a LED non viene indicato il valore B, questo è da considerarsi B50. Da precisare che questo parametro è fortemente influenzato dalle condizioni di lavoro del LED all’interno dell’apparecchio e quindi il risultato ottenuto è il binomio tra qualità del componente e buona ricerca.
Tasso di guasto del LED (valore C)
Questo valore indica la percentuale di LED che alla fine della durata utile non sono più funzionanti. Tale valore può essere indicato con due combinazioni:
- L80/B10/C0: 50.000 ore - indica che dopo 50.000 ore, la percentuale di LED spenti è lo 0%.
- L80/B10: 50.000 ore - L0/C5: 150.000 ore - indica che dopo 150.000 ore la percentuale di LED non più funzionanti è pari al 5%.
Tutti i LED utilizzati da Liict, dopo 50.000 ore presentano un tasso di guasto C0. Se tale valore non viene indicato è da ritenersi C0.
Tasso di imperfezione (valore F)
Sulla base delle nuove prescrizioni di norma per i moduli LED, il valore F, seguito da un valore normalmente compreso tra 10 e 50, indica in modo più dettagliato la qualità del componente utilizzato perché definisce, oltre alla percentuale di componenti che NON mantengono le caratteristiche di flusso luminoso dichiarate (B), anche la percentuale di mortalità del componente LED. Tasso di imperfezione “F” = valore “B” + valore “C” Sui LED Liicht il valore “C” essendo pari a 0, il tasso di imperfezione “F” risulta il medesimo dell’aspettativa di vita (valore “B”).
Tolleranza del colore (Ellissi di MacAdam)
La rilevazione delle coordinate cromatiche effettuata in fase produttiva del LED consente, attraverso una selezione (chiamata in gergo Binning), la classificazione in diversi gruppi di LED sulla base delle loro differenze cromatiche. Questa classificazione, effettuata attraverso l’analisi delle cosiddette "ellissi di MacAdam" (che esprimono gli scarti di colore sulle coordinate XY), consente di avere all’interno dello stesso gruppo una tonalità costante tra i singoli LED e quindi una visione uniforme della colorazione di luce visibile sul prodotto:
- con valore 1 non c’è differenza cromatica tra i singoli LED;
- con valore 2 e 3 la differenza non è visibile all’occhio umano e i LED sono considerati qualitativamente buoni;
- con valore 4 la differenza inizia ad essere visibile all’occhio umano;
- con valori maggiori la differenza è sempre più visibile e sarà il tipo di applicazione ad accettare o meno tale differenza di colorazione.